Coronavirus: gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Mercoledì 1° aprile

Ore 19. 163 guarigioni. Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 163 (+36 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 12 Alessandria, 11 Asti, 11 Biella, 19 Cuneo, 9 Novara, 74 Torino, 17 Vercelli, 4 Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni. Il 55% sono maschi, il 45% donne. Altri 308 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Ore 19. 70 decessi. Sono 70 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati stasera dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 8 in provincia di Alessandria, 1 in provincia di Asti, 6 in provincia di Biella, 9 in provincia di Cuneo, 5 in provincia di Novara, 36 in provincia di Torino, 4 nel Vercellese, 1 nel Verbano-Cusio-Ossola.

Il totale complessivo è ora di 924 decessi, così suddivisi su base provinciale: 178 Alessandria, 38 Asti, 75 Biella, 67 Cuneo, 113 Novara, 339 Torino, 50 Vercelli, 49 Verbano-Cusio-Ossola, 15 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19. Il bollettino dei contagi. Sono 9.918 le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.384 in provincia di Alessandria, 477 in provincia di Asti, 513 in provincia di Biella, 789 in provincia di Cuneo, 861 in provincia di Novara, 4.751 in provincia di Torino, 512 in provincia di Vercelli, 419 nel Verbano-Cusio-Ossola, 95 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 117 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 456. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 31.135, di cui 17.957 risultati negativi.

Ore 19. L’Unità di Crisi controlla le mascherine prima di distribuirle. Ogni fornitura di materiale sanitario in arrivo a Grugliasco nel magazzino centralizzato per l’emergenza Coronavirus è soggetta al vaglio tecnico dell’Unità di Crisi della Regione.Le mascherine non autorizzate all’uso sanitario consegnate oggi dalla Protezione civile all’Ordine dei medici sono state fornite direttamente agli interessati da Roma. L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, fa un esempio: “Della fornitura di 102.000 mascherine della Protezione civile arrivate questa notte a Grugliasco, solo 24.000 sono state ritenute alla distribuzione agli ospedali. Per le altre 78.000 l’Unità di Crisi ha chiesto un supplemento di certificazione, tenendole bloccate. Sempre stanotte sono arrivate anche 50.000 mascherine ffp2 donate dalla Huawei Italia, immediatamente andate in distribuzione in quanto pienamente rispondenti ai requisiti richiesti”.

Ore 19. Chiarimento sulle mascherine brasiliane. L’Unità di Crisi chiarisce che le mascherine brasiliane distribuite nei giorni scorsi sono state a tutti gli effetti certificate come “mascherine chirurgiche ad uso sanitario”. L’assessore Marco Gabusi rileva che “si tratta di dispositivi di protezione acquistati nella prima fase dell’emergenza, quando le disponibilità erano molto limitate e anche da Roma non c’erano rifornimenti. Comprendiamo talune riserve sulle caratteristiche pratiche, ma fortunatamente abbiamo verificato la loro certificazione”.

Ore 15.30. Non si allentamento le misure di contenimento. Rispetto all’apertura del Governo a brevi passeggiate genitore-figlio, il presidente Alberto Cirio precisa che “proseguiamo con la linea del rigore. Nessun allentamento delle misure di contenimento in Piemonte, dove continuano a valere le regole più restrittive. Bisogna a stare a casa. Solo così vinceremo la battaglia”.

Martedì 31 marzo

Ore 19.30. Il protocollo per le strutture assistenziali. È stato firmato oggi da Regione Piemonte,Unità di Crisi, Prefetture, Province e Città metropolitana di Torino il protocollo d’intesa per le ulteriori misure di contenimento e le indicazioni operative sull’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio-sanitarie, comprese le case di riposo.

Accanto al monitoraggio continuo e capillare già realizzato nelle Rsa piemontesi e al recente rilascio della Piattaforma Covid 19 per verificare lo stato di salute dei cittadini positivi (in quarantena e guariti), la Regione Piemonte valuterà la possibilità di un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti attingendo ai 300.000 test sierologici acquistati, che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari. Particolare attenzione viene posta anche al personale.

Ore 19.30. I guariti sono 127. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che il numero dei pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 127 (+39 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 10 Alessandria, 10 Asti, 6 Biella, 15 Cuneo, 8 Novara, 59 Torino, 13 Vercelli, 3 Verbano-Cusio-Ossola, 3 provenienti da altre regioni. Altri 257 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Ore 19.30. Cinquantanove decessi. Sono 59 i decessi di persone positive al test del Coronavirus Covid-19 comunicati stasera dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Asti, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 32 in provincia di Torino, 1 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da fuori regione.

Il totale è ora di 854 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 170 ad Alessandria, 37 ad Asti, 69 a Biella, 58 a Cuneo, 108 a Novara, 303 a Torino, 46 a Vercelli, 48 nel Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 15 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 9.418 le persone finora risultate positive in Piemonte: 1.347 in provincia di Alessandria, 438 in provincia di Asti, 494 in provincia di Biella, 751 in provincia di Cuneo, 797 in provincia di Novara, 4.512 in provincia di Torino, 473 in provincia di Vercelli, 393 nel Verbano-Cusio-Ossola, 87 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 126 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 458. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 28.918, di cui 16.628 risultati negativi.

Ore 18.45. Da lunedì la produzione dei reagenti. L’assessore all’Innovazione e alla Ricerca, Matteo Marnati, ha informato oggi il Consiglio regionale che inizierà lunedì la produzione in autonomia dei reagenti necessari per il test sul contagio: “Nelle tre Università si sta lavorando alacremente. Domani ci sarà il test preliminare e dalla prossima settimana potrà iniziare una produzione senza limiti a prezzi molto più bassi di quelli del mercato”.

Ore 18.30. Tamponi in ambulatorio o in auto per i pazienti in convalescenza. L’assessore Luigi Genesio Icardi ha comunicato la modalità di gestione dei pazienti Covid-19 clinicamente guariti e in isolamento domiciliare che devono accedere ai tamponi di controllo per tornare in piena attività: “Per eseguire i test di conferma virologica della guarigione saranno convocati dal servizio di Igiene e Sanità pubblica della loro azienda sanitaria locale e informati sulle modalità da seguire. Verrà chiesto loro di recarsi, muniti di mascherina, in appositi ambulatori o camper, mentre in altri casi potrebbero ricevere la prestazione rimanendo a bordo della propria automobile, secondo la modalità ‘drive-through’. Tutto ciò, con un notevole risparmio di tempo, energie e utilizzo di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori sanitari, oltre che a vantaggio di una migliore razionalizzazione del servizio. In questo modo velocizziamo e aumentiamo le prestazioni di esecuzione dei tamponi rino-faringei, alleggerendo il carico di lavoro degli operatori, che altrimenti dovrebbero recarsi al domicilio dei pazienti”.

Ore 17.15. Risorse per le realtà sportive. Per venire in aiuto alle associazioni sportive piemontesi, in grave affanno, la Regione ha deciso di stanziare 4 milioni di euro che permetteranno a chi promuove lo sport locale di sopravvivere alla crisi dovuta al Coronavirus.

“Purtroppo il decreto Cura Italia non ha tenuto conto delle tante realtà che promuovono lo sport e che per colpa della crisi rischiano gravi conseguenze. Gli euro su questo capitolo stanziati dal Governo ammontano a zero. Per ovviare a questo grave problema abbiamo deciso di destinare 4 milioni a tutto il mondo dello sport piemontese – afferma l’assessore regionale allo Sport e alla Sicurezza, Fabrizio Ricca – Se questo mondo non ha il supporto delle istituzioni rischia di essere cancellato. La stessa cosa può capitare a numerosi eventi già in programma. Per questo con i fondi individuati vogliamo dare ossigeno a realtà che spesso vivono della passione dei loro soci e che con questi soldi potranno pagare gli affitti e gli stipendi dei collaboratori”. La delibera passa ora all’esame della competente Commissione del Consiglio regionale.

Ore 17.10. Straordinari della Polizia locale. La Regione ha stanziato 500.000 euro per pagare gli straordinari della Polizia locale impegnata in funzioni di controllo del territorio e di vigilanza per far rispettare le norme legati all’emergenza. “Ottenuto che la Polizia locale fosse impegnata in strada, ci sembra giusto che gli agenti possano svolgere il loro compito sicuri del fatto che le istituzioni copriranno le spese legate al lavoro straordinario”, dichiara l’assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca..

Ore 13.30. La prima linea i comportamenti delle persone. In Consiglio regionale è poi intervenuto l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, dichiarando che “la sanità è la seconda linea, la prima sono i comportamenti delle persone. Se ci sono falle, rischiamo di essere travolti”.

Ha poi fornito alcuni dati: la classe di persone più colpita è quella dai 40 ai 70 anni, mentre tra gli ultra70enni si registra il maggior numero di decessi; i primi 500 decessi sono stati tutti di persone pluripatologiche tranne 28, e solo 9 erano in buono stato salute, e quindi il Covid è concausa e non causa della morte.

Ore 12.50. Dall’emergenza una lezione importante. A conclusione dell’intervento in Consiglio regionale, il presidente Cirio ha affermato che “da questa emergenza abbiamo imparato quanto sia importante la medicina di territorio e abbiamo appreso lezioni sui tagli: sono risorse che vengono a mancare, e te ne rendi conto solo nell’emergenza. Eravamo la penultima Regione italiana per posti in terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti, oggi siamo la seconda, in quanto siamo passati da 287 a 565 posti. Il sistema sanitario piemontese si sta ingegnando, ogni sala operatoria che si chiude con grande sacrificio si traduce in due, tre o quattro posti letto in terapia intensiva. Nella gravità il sistema ha risposto, perché con persone di valore abbiamo una sanità di valore”.

Ore 12.40. L’ordinanza sarà prorogata. Il presidente Alberto Cirio ha anticipato in Consiglio regionale che la sua ordinanza sulle misure di contenimento del Coronavirus sarà senz’altro prorogata oltre il 3 aprile. La nuova scadenza potrebbe essere fissata al 14 o al 20 aprile e sarà decisa probabilmente giovedì dopo un incontro con i capigruppo: “Abbiamo fatto una scelta di rigore fin dall’inizio, e così siamo andati avanti adottando misure più restrittive di quelle nazionali ancorate tutte al 3 aprile, ma ora è evidente che questa data non potrà essere rispettata. Tornare a normalità il 3 aprile sarebbe una follia. Si tratta ora di vedere per quanto tempo prorogare”.

Ore 12.20. Misure per le famiglie in difficoltà. Il presidente Cirio ha poi annunciato di aver chiesto agli assessori competenti di predisporre delle misure per dare a chi non ha uno stipendio o un reddito le risorse necessarie per fare la spesa: “Abbiamo l’obbligo di aiutare le famiglie bisognose. Deve essere il primo dei nostri impegni. Chiediamo a tutti di stare a casa, così assisteremo a un graduale rallentamento del contagio del quale abbiamo già i primi segnali. Ma questo vuole dire che molte persone si troveranno senza soldi, e si arriverebbe presto a un rischio davvero difficile da gestire. C’è uno sforzo che dobbiamo fare con urgenza, studiare misure sociali straordinarie: o diamo i soldi direttamente alle famiglie o presto tante non avranno più i soldi per fare la spesa”.

Ore 12.15. Iniziative per l’economia. Nel suo intervento in Consiglio regionale il presidente Cirio ha anche ricordato che è stato costituito un gruppo di lavoro e un meccanismo di dialogo continuo con tutte le categorie produttive che produrrà le misure per realizzare gli effetti del Piano per la Competitività in tre-quattro mesi anziché nei due previsti prima dell’emergenza, “in modo da dare una liquidità reale alle imprese.Aspettiamo di capire quali saranno le misure del Governo per integrarle”.

Ore 12. Occorrono poteri straordinari. Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato nel corso della seduta odierna in videoconferenza del Consiglio regionale che occorrono poteri straordinari per gestire l’emergenza Coronavirus: “Con le regole vigenti tra due anni saremmo ancora qui. Per agire in tempi rapidi, come è assolutamente necessario, abbiamo bisogno di poteri straordinari, come è stato fatto per la ricostruzione del Ponte Morandi. Al sindaco di Genova è stato concesso di derogare a una serie di norme, il che gli permetterà presto di inaugurare il nuovo ponte”.

“Chiedo dunque al Consiglio regionale – ha aggiunto – di valutare l’approvazione di un documento perché io possa chiedere al Governo poteri straordinari. Senza di essi rischiamo che tutto il lavoro venga ritardato, ma i tempi sono di grande urgenza. Se non allentiamo le regole, soprattutto in vista della ricostruzione post emergenza, rischiamo di trovarci pericolosamente impantanati nella burocrazia”.

Lunedì 30 marzo

Ore 20.30. Domani il protocollo per le Rsa. Verrà firmato domani il protocollo sugli interventi riguardanti le case di riposo. L’assessore Luigi Icardi lo ha appena annunciato al termine di una giornata di incontri e consultazioni con prefetture, associazioni sindacali e parti sociali che hanno concordato le misure e le procedure da formalizzare.

Ore 19.30. Ottantotto guariti. Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero dei pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 88 (+13 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 Alessandria, 10 Asti, 2 Biella, 12 Cuneo, 7 Novara, 34 Torino, 10 Vercelli, 3 Verbano-Cusio-Ossola, 5 provenienti da altre regioni. Altri 243 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Ore 19.30. Sessantuno decessi. Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 3 in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara, 35 in provincia di Torino, 14 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 provenienti da fuori regione.

Il totale è ora di 795 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 156 Alessandria, 35 Asti, 69 Biella, 53 Cuneo, 104 Novara, 271 Torino, 46 Vercelli, 47 Verbano-Cusio-Ossola, 14 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 8.835 (+374 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.287 in provincia di Alessandria, 407 in provincia di Asti, 477 in provincia di Biella, 687 in provincia di Cuneo, 741 in provincia di Novara, 4.193 in provincia di Torino, 456 in provincia di Vercelli, 382 nel Verbano-Cusio-Ossola, 83 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 122 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 454. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 26.578, di cui 15.283 risultati negativi.

Ore 19. Rallenta la crescita dei contagi. L’assessore Luigi Icardi ha reso noto che il tasso di raddoppio dei contagi è sceso da 2,4 a 7,2 giorni: “Vuol dire che gradatamente ci stiamo assestando, in quanto la curva cresce con progressione sempre minore. Un progressivo rallentamento della crescita che fa ben sperare”.

Ore 18.40. Una banca dati in tempo reale. Regione Piemonte e CSI hanno realizzato una piattaforma digitale con dati aggiornati in tempo reale su tutti i pazienti con Coronavirus presi in carico dalle strutture sanitarie, in quarantena o isolamento, nonché sulla situazione negli ospedali, da oggi a disposizione delle forze dell’ordine, dei sindaci e degli operatori sanitari. “Sarà aggiornata in tempo reale e siamo i primi in Italia a realizzarla”, ha dichiarato l’assessore Luigi Icardi. Per approfondire

Ore 18.30, Verso un protocollo per le RSA. L’assessore Luigi Icardi: “Nelle case di riposo si è iniziato con gli screening sierologici per separare chi ha necessità del tampone da chi non ha l’infezione o l’ha già superata. Continueremo a fornire mascherine e sistemi di protezione. Stiamo predisponendo un protocollo per dare disposizioni operative”.

Ore 18. Da Roma verso l’ok per le Ogr. Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “dal commissario straordinario Arcuri ho già avuto l’assenso informale per la realizzazione dell’ospedale da 100 posti alle Ogr di Torino, nelle prossime ore aspettiamo da Roma quello formale. Le Ogr sono la soluzione migliore per la tipologia di spazio e la possibilità di allestire l’area velocemente. Insieme a Verduno, che ha iniziato la sua operatività in queste ore, saranno un ulteriore grande supporto alla gestione dell’emergenza. Per questo ringrazio tutti i soggetti coinvolti e la società Ogr per la grande disponibilità in un momento in cui l’aiuto di tutti è fondamentale”.

Ore 15. L’ex Embraco diventi fabbrica di materiale sanitario. Nel futuro immediato i lavoratori dell’ex Embraco di Riva presso Chieri potrebbero fabbricare respiratori, mascherine e materiale necessario ad affrontare l’emergenza e, finalmente, di ripartire dopo mesi di stallo offrendo anche un contributo prezioso al sistema Piemonte e alle strutture sanitarie che in questi giorni sono estremamente sotto stress per la lotta al Coronavirus.

E’ la proposta che, dopo averla condivisa con i sindacati, il presidente Alberto Cirio e dall’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, hanno presentato in una lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al commissario straordinario Domenico Arcuri e al sottosegratario Alessandra Todde: “Lo stabilimento potrebbe trovare un nuovo avvio una riconversione alla produzione o all’assemblaggio dei dispositivi la cui necessità è aumentata esponenzialmente. Si potrebbe altresì valutare l’impiego di almeno parte delle maestranze, che hanno acquisito un’esperienza ormai consolidata nell’ambito dell’assemblaggio di elementi meccanici, presso altri stabilimenti che hanno necessità di manodopera già formata. Ci auguriamo di avere un riscontro dal Governo al più presto. In questo modo, infatti, il Piemonte e l’Italia potrebbero contare su un’importante fabbrica di materiale sanitario, ogni giorno sempre più carente, riconvertendo anche le professionalità degli attuali lavoratori Ventures che, con il loro know how, potrebbero davvero fare la differenza, tornando sul campo da protagonisti, rilanciando finalmente uno stabilimento che per troppo tempo è stato fermo e che, invece, è in grado di offrire grandi potenzialità produttive”.

Ore 14.30. Valorizzare i prodotti del Piemonte nei supermercati. Appello dell’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, alla grande distribuzione per una maggiore valorizzazione dei prodotti delle piccole e medie aziende agricole piemontesi all’interno dei supermercati: “A causa della chiusura dei mercati molte aziende piemontesi non riescono più a vendere i prodotti agro-alimentari a breve scadenza e la situazione sta diventando drammatica per molti comparti: forti criticità sono segnalate dal caprino, dall’ortofrutticolo, dai prodotti ittici di acquacoltura e oltre dal florovivaistico”.

Ore 12. Operativo l’ospedale di Verduno. Con l’arrivo dei primi venti pazienti ha iniziato la sua attività il nuovo ospedale di Verduno, che la Regione Piemonte ha completato con qualche settimana d’anticipo per far fronte all’emergenza Coronavirus. “Mettiamo questa struttura a disposizione di tutto il Piemonte per garantire che tutti verranno curati – afferma il presidente Alberto Cirio – Accoglierà i pazienti che, superata la fase acuta, hanno necessità di continuare ad essere assistiti”.

Domenica 29 marzo

Ore 21. Domani i primi pazienti a Verduno.

Piemonte Informa@PiemonteInforma

#coronaviruspiemonte Ultimo sopralluogo questo pomeriggio del presidente della @regionepiemonte @Alberto_Cirio e dell’assessore Luigi #Icardi nel nuovo ospedale di #Verduno, che domani inizierà a curare i primi 30 pazienti contagiati dal #Covid_19.4320:59 – 29 mar 2020Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter17 utenti ne stanno parlando

Ore 20. Ok alla vendita di cancelleria negli esercizi commerciali già apertiUn’ordinanza firmata oggi dal presidente Alberto Cirio stabilisce che, fino al 3 aprile, all’interno delle attività di vendita di generi alimentari e alle altre attività commerciali non soggette a chiusura da domani sarà possibile la vendita al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice ATECO 47.62.20). Parallelamente, le cartolibrerie e gli altri esercizi commerciali, che da Dpcm devono mantenere i locali chiusi al pubblico, potranno proseguire la vendita di questi prodotti di cancelleria per corrispondenza con consegna a domicilio, come già avvenuto fino ad oggi.  

“Abbiamo ritenuto importante venire incontro alle esigenze espresse da tante famiglie e dal mondo scolastico in un momento in cui la didattica a distanza è uno strumento fondamentale da continuare a potenziare”, sottolineano il presidente Cirio e l’assessore al Commercio, Vittoria Poggio”.

Ore 20. Accessi prioritari nei negozi. La stessa ordinanza prevede anche che le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità garantiscano un accesso prioritario a medici, infermieri, operatori socio sanitari (OSS), membri della Protezione Civile, soccorritori e volontari muniti di tesserino di riconoscimento.

Ore 19. Settantacinque pazienti guariti. Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 75 (+21 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 in provincia di Alessandria, 10 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 11 in provincia di Cuneo, 7 in provincia di Novara, 26 in provincia di Torino, 9 in provincia di Vercelli, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 provenienti da altre regioni. Altri 212 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Ore 19. Settantadue decessi. Sono 72 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Asti, 4 in provincia di Biella, 9 in provincia di Cuneo, 10 in provincia di Novara, 23 in provincia di Torino, 4 in provincia di Vercelli, 4 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2 provenienti da fuori regione,

Il totale complessivo è ora di 734 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 155 ad Alessandria, 32 ad Asti, 68 a Biella, 50 a Cuneo, 103 a Novara, 236 a Torino, 32 a Vercelli, 45 nel Verbano-Cusio-Ossola, 13 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Ore 19. Il bollettino dei contagi. Sono 8.461 le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.266 in provincia di Alessandria, 385 in provincia di Asti, 467 in provincia di Biella, 613 in provincia di Cuneo, 715 in provincia di Novara, 4.012 in provincia di Torino, 442 in provincia di Vercelli, 363 nel Verbano-Cusio-Ossola, 80 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 118 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 446. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 24.782, di cui 14.657 risultati negativi.

Ore 17.45. Come accedere ai 15 milioni per i servizi per l’infanzia. L’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino, ha reso note le procedure per accedere ai 15 milioni di euro messi a disposizione dei Comuni per essere destinati ai servizi per l’infanzia: “E’ una prima importante iniezione di liquidità per far fronte alle emergenze causate dal Coronavirus, al quale successivamente seguiranno altre misure”. Per approfondire

Ore 17. Tamponi anche a medici di famiglia e operatori del 118. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha deciso che oltre al personale sanitario, per il quale sono già in corso i test virologici, anche i medici di famiglia convenzionati e gli operatori del 118 saranno sottoposti al tampone per verificare il loro stato di salute secondo un modello condiviso con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici e degli infermieri. Per approfondire

“Sostenere chi da più di un mese si sta prendendo cura senza sosta degli altri è più che mai fondamentale”, sottolineano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Ore 16. Falso volantino del Ministero dell’Interno. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte esprime forte preoccupazione per un falso volantino del Ministero dell’Internodove si obbligano i «non residenti degli stabili a lasciare le abitazioni ospitanti per rientrare nel proprio domicilio di residenza», pena una multa o l’arresto fino a 3 mesi, e si riporta anche l’obbligo di presentare, a richiesta, la documentazione comprovante l’affitto della casa insieme ai propri documenti personali. Si tratta di una cosiddetta “bufala”, già smentita dalle Forze di Polizia, messa in giro ad arte da qualche malintenzionato magari al fine di introdursi nelle abitazioni ma che sta trovando spazio sui social, negli androni dei palazzi e sui muri delle città. Inoltre, se qualche cittadino ci crede e si sposta, oltre a contravvenire a quanto disposto con decreto del presidente del Consiglio dei ministri rischiando sanzioni davvero pesanti, può causare grossi danni agli sforzi messi in atto per combattere l’epidemia.

L’Unità di Crisi raccomanda pertanto ai cittadini di seguire le regole e le misure di contenimento per evitare la diffusione del virus, iniziando da quella di restare presso le proprie abitazioni, e di mantenersi informati esclusivamente attraverso i canali ufficiali delle Istituzioni.

Ore 12. Accesso gratuito per i Comuni accesso al Modulo unico per l’edilizia. Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i Comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 Mude Piemonte, il Modello unico digitale per l’edilizia.

“La decisione – annota l’assessore ai Servizi digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus e per incentivare la Pubblica amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario. Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito”. “L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’assessore all’urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento”.

Allegati

Gli aggiornamenti dal 21 al 28 marzo.pdf
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Gli aggiornamenti dal 21 febbraio al 20 marzo
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