I medici chiedono il lockdown totale per il Piemonte: “La situazione è insostenibile”.

Alessandro Mondo – La Stampa – venerdì 30 ottobre 2020

Durissima lettera appello al governatore Cirio e al ministro Speranza: il fallimento del sistema di contract tracing è dovuto a evidenti errori di cui dovranno farsi carico i responsabili.

Situazione insostenibile, lockdown totale in Piemonte. Lo chiede Anaao Assomed, il sindacato dei dirigenti medici ospedalieri, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Alberto Cirio, al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e al ministro della Salute Roberto Speranza.

Seconda ondata
«La seconda ondata della pandemia di Sars-Cov 2 si sta rivelando peggiore della prima. L’Europa è il continente che vede la meta di tutti i contagi mondiali. L’Italia non fa eccezione. La situazione piemontese è tra le più problematiche a livello nazionale. La crescita esponenziale dei casi nelle ultime settimane ne è palese ed inconfutabile dimostrazione – è l’incipit della lettera-appello -. Il trend dei contagi è assimilabile alla curva di saturazione sia delle degenze ordinarie che delle unità di terapia intensiva. Abbiamo assistito al fallimento del tracciamento dei contatti sia per l’approccio metodologico errato (utilizzo dei test molecolari rispetto agli antigenici rapidi ai fini di screening), sia per la scarsissima organizzazione dei servizi preposti e la totale assenza di programmazione da maggio ad ottobre. Il sistema si è fatto trovare colpevolmente impreparato».

Tempo scaduto
«E’ quindi nuovamente dovere di questa organizzazione sindacale, in qualità di associazione maggiormente rappresentativa dei medici ospedalieri, esprimervi la nostra preoccupazione per lo scenario attuale in cui è prevedibile il collasso del sistema sanitario regionale – continua la lettera -. Se così sarà verrà messa a repentaglio la tutela della salute di tutti i cittadini piemontesi. E’ necessario e probabilmente tardivo a nostro avviso, introdurre un lockdown totale per la regione Piemonte. Siamo ben consapevoli che tutte le misure restrittive causeranno un pesante danno economico con ripercussioni sociali, di cui bisognerà chiedere conto ai decisori politici, ma riteniamo che sia prioritario in questa fase critica salvaguardare la salute dei concittadini che in questo momento è messa seriamente a repentaglio».