In Iran uccisa Hadis Najafi, la “ragazza della coda” simbolo delle proteste. Elon Musk: “Garantiremo la connessione con i satelliti Starlink ai manifestanti”

25 Settembre 2022 – lastampa,it

Uccisa da sei colpi di arma da fuoco durante le proteste nella città di Karaj, vicino a Teheran. I morti nelle manifestazioni sono oltre 40

Capelli biondi e niente velo: si chiamava Hadis Najafi, aveva appena 20 anni ed è stata uccisa dalle forze di sicurezza iraniane, ieri sera, durante le proteste nella città di Karaj, vicino a Teheran. Secondo vari account Twitter, la ragazza è stata raggiunta da sei colpi di proiettile che l’hanno raggiunto al petto, in viso e al collo. La giovane era diventata una delle ragazze simbolo delle proteste: quando affrontava la polizia, era senza velo perché contraria all’hijab obbligatorio e alle leggi discriminatorie della Repubblica islamica.

Nel paese sono più di quaranta le persone che hanno perso la vita dopo essere scese per le strade e le piazze dell’Iran per denunciare la morte di Mahsa Amini, 22 anni, deceduta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale con l’accusa di non indossare il velo in modo corretto. Manifestazioni di centinaia di migliaia di persone che la polizia iraniana ha represso nel sangue, come chiarisce il bollettino diffuso dall’emittente televisiva Irib che parla di 41 morti. Le manifestazioni in corso in Iran sono le più grandi da quelle del novembre 2019, causate dall’aumento del prezzo della benzina, nel pieno di una grave crisi economica, e duramente represse. Secondo Amnesty International, allora i morti furono oltre 300. Questa volte le proteste sono continuate per tutta la notte e nelle prime ore di oggi a Teheran e in altre città iraniane, come dimostrano i diversi video condivisi sui social. Come hanno riferito testimoni nella capitale, sia le forze della sicurezza, sia i manifestanti stanno diventando sempre più violenti. La polizia spara sempre di più contro i manifestanti e questi, soprattutto i più giovani, stanno diventando più aggressivi contro gli stessi agenti, ma anche danneggiando edifici pubblici o dando alle fiamme auto. I manifestanti hanno anche intonato slogan come ”Morte al dittatore”, ”Questo è l’anno dello spargimento di sangue” e ”Moriremmo piuttosto che continuare a essere umiliati”. Il capo della magistratura iraniana ha intimato di “non usare alcuna indulgenza” nei confronti dei manifestanti…

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