Mario Calabresi: la memoria ha le gambe.

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Ho convinto mia madre a farsi intervistare da me, ci siamo detti cose importanti, che di solito non uscivano dalla sua cucina. La notizia dell’arresto di uno degli assassini di suo marito, mio padre, è arrivata mentre stavamo ancora registrando i nostri discorsi. E ha dato un senso più grande al nostro dialogo sul senso della giustizia, sulla memoria, sul tempo che passa e ci chiede di essere capaci di lasciare andare, sull’importanza di avere uno sguardo positivo sulle cose.

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