Mattarella: “l’Ue ha ritrovato spirito dei padri fondatori”

Ora il governo presenti in fretta un piano per i finanziamenti del Recovery Fund.

Al Forum Ambrosetti il Presidente della Repubblica dice che la pandemia è stata “uno spartiacque”, ma occorre collaborazione multilaterale anche sui vaccini.

La pandemia è stato uno spartiacque, è verissimo quello che dice il nostro Presidente della repubblica ma adesso servono vere politiche d’investimento e progetti concreti e fattibili. Molte sono le cose da cambiare e che non hanno funzionato, una su tutte la tutela, attraverso la sanità territoriale, delle persone fragili in primo luogo gli anziani soli o con pluripatologie. Il numero dei malati e dei deceduti è li a dimostrare che il sistema di presa in carico va cambiato radicalmente. Al centro della sanità territoriale ci devono essere le persone non i giochetti politici. La politica è una cosa seria utilizziamola in tal senso.
Sono stati stanziati fior di soldi per correggere e potenziare la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare…facciamolo!

Nel suo messaggio trasmesso in diretta al Forum Ambrosetti, il capo dello Stato ha sollecitato il governo a mettere in moto con la massima sollecitudine le risorse per la ripresa economica. E con la stessa rapidità di presentare i piani di rilancio per ottenere i finanziamenti del Recovery Fund. Un intervento forte anche dal punto di vista politico, di sprone all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Tutto discende dal cambio di passo dell’Europa di fronte alla crisi economica e sociale innescata dal Covid 19. La pandemia “è stato uno spartiacque per la Ue che in pochi mesi ha assunto decisioni coraggiose e innovative”, mostrando così “sua forza propulsiva, la capacità di ritrovare lo spirito dei suoi padri fondatori”. 

Sergio Mattarella non ha detto che questa forza propulsiva non si è esaurita, come pensavano e speravano i movimenti sovranisti per conquistare altri consensi. Ma le sue parole interpretano tutti gli europeisti convinti che sono usciti da un angolo di fronte alle decisioni che fino a poco tempo fa apparivano fuori dalla nostra portata.

Questo tuttavia non deve farci cullare nell’illusione che tutto sia risolto. Anzi, il presidente dello Stato ha fatto un duro richiamo alla realtà, al rischio di considerarci autosufficienti di fronte a un nemico sconosciuto e aggressivo. “Sempre di più i pericoli e i problemi sono transnazionali – ha sottolineato Mattarella – e può essere efficace solo una collaborazione multilaterale senza riserve: lo vediamo per esempio in tema di vaccini”. Ecco perché “la risposta non poteva che provenire da un ventaglio di iniziative. Ogni livello , mondiale, continentale e statale, è indispensabile in quanto nessuno di questi può essere considerato sufficiente da solo”.

Il capo dello Stato ha ricordato l’iniziativa decisiva presa dai governi di Berlino e Parigi che si sono fatti promotori di un piano di rilancio basato sul debito comune. Roma ha avuto  un ruolo importante nell’approvazione di questo piano nel Consiglio europeo di luglio. È stata “una svolta di portata straordinaria”. Ma adesso non bisogna perdere tempo. E qui c’è un richiamo forte al governo italiano. “La preparazione dei piani nazionali di rilancio da sottoporre agli organi comunitari deve avvenire con sollecitudine: entra in gioco per i singoli stati il valore delle responsabilità”. Mattarella ha ricordato che agli stati membri che viene offerta una possibilità unica: risorse consistenti per riforme strutturali in grado non solo di uscire dalla crisi ma soprattutto assicurare prosperità e benessere per le future generazioni, con un modello di crescita nuovo e più sostenibile.

È ai giovani che bisogna guardare e dare una risposta. “Non compromettiamo con scelte errate la speranza per chi verrà dopo di noi di godere di condizioni per lo meno pari di quelle di cui noi abbiamo usufruito. In caso di inattività le nuove generazioni – ha avvertito il presidente – ci domanderanno perché una generazione che ha goduto di prosperità non abbia realizzato infrastrutture necessarieper la crescita e riforme necessarie accrescendo solo la massa del debito. Oggi viviamo condizioni irripetibili”.

Non è mancato nell’intervento del capo dello Stato un riferimento a quei Paesi come Polonia e Ungheria sotto osservazione per i diritti civili e politici. Per Mattarella non esiste Unione Europea se i giudici non sono indipendenti e la stampa non è libera.

Da LA STAMPA del 05 Settembre 2020