Recovery, la replica di Draghi: “Il contributo del Parlamento è solo all’inizio”. Sì alla proroga del Superbonus, “ma andrà semplificato”

LA STAMPA – 27 Aprile 2021

«La vera sfida, una volta consegnato il piano», ha dichiarato il premier nel suo intervento a Montecitorio, «sarà trovare un modo di attuazione con l’aiuto di tutti: a partire dagli enti locali»

«Mi dispiace molto per i tempi ristretti di questa discussione, abbiamo tenuto conto delle osservazioni. Il dialogo non è finito qui: il contributo che il Parlamento può dare al piano è importante. Una collaborazione tra esecutivo e Parlamento è fondamentale, e lo sarà nei mesi a venire». Così il presidente del Consiglio questa mattina, alla Camera, ha aperto la sua replica sulla presentazione del Piano di Resilienza e Ripresa. 
«La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione», ha proseguito Draghi, «dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a una grande mole di interventi, possano trovare uno schema di governo. Il punto nodale non è cosa fa Palazzo Chigi, ma che comitati si formano. Il processo per i ministeri è chiaro, ma è molto più complesso il coordinamento tra governo e enti locali, che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 mldl».

Il presidente del Consiglio ha poi fatto riferimento alla portata del piano, che «permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. E’ un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni». Un investimento che prevede tra l’altro «lo stanziamento di 6,3 milioni per la banda larga e il 5G».

Recovery, la replica di Draghi: “Il contributo del Parlamento è solo all’inizio”. Sì alla proroga del Superbonus, “ma andrà semplificato”

Giovani e donne. «Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Questo piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio». Il piano, ha proseguito il premier, prevede importanti misure anche a sostegno delle donne lavoratrici. «Ci sono interventi a favore dell’imprenditoria femminile, ma soprattutto un corposo pacchetto per aiutare ad alleggerire il carico familiare che spesso grava sulle spalle delle donne».

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Superbonus. Verrà confermato al 2023, ha chiarito Draghi. Per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. «La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 per le case popolari. Per il futuro il governo si impegna a inserire nel ddl di bilancio 2022 una proroga al bonus per il 2023 tenendo conto dei dati della sua applicazione nel 2021». «L’ecobonus tira poco perché le procedure sono complesse», ha spiegato il presidente del Consiglio conquistandosi il primo applauso dell’aula, «porteremo importanti semplificazioni perché la gente possa utilizzarlo veramente».

Transizione energetica. «O attuiamo le riforme o la transizione energetica richiederà… fate voi i conti, più di 30-40 anni…”. ha detto Draghi. «E’ evidente che la transizione debba tendere all’utilizzo di idrogeno verde. Questo richiederà un’efficacia senza precedenti nel raggiungere i target di generazione di elettricità da sorgenti rinnovabili, senza le quali si dovranno considerare tecniche alternative per la generazione del vettore idrogeno. Il target previsto è il 72% dell’elettricità globale da fonte rinnovabile nel 2030. Vuol dire installare circa 70 GigaWatt di potenza rinnovabile nei prossimi 10 anni. Il ritmo attuale e’ 0,8». 

Recovery, Draghi: “Procedure troppo complesse per ecobonus, bisogna semplificare”

Turismo e cultura. Al settore verranno destinati 8 miliardi di euro. «Sono previsti interventi per la valorizzazione di siti storici e culturali volti a migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la loro attrattività. Ci sono inoltre investimenti nel digitale, per consentire il collegamento dell’interno ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese”. Per quanto riguarda Roma, il Pnrr prevede un’iniziativa specifica, “Caput Mundi” da 500 milioni di euro per finanziare progetti che valorizzano il patrimonio storico e culturale della capitale. «Permetteranno la messa in sicurezza di luoghi pubblici ed edifici storici, la digitalizzazione dei servizi culturali e il rinnovo di parchi e giardini storici… e spero non solo quelli storici», ha sottolineato il premier. 

«Se cresce il Sud cresce l’italia». «La crescita del Mezzogiorno rappresenta l’altro aspetto prioritario trasversale al Piano. Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese. Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce anche l’Italia. Più del 50 per cento del totale degli investimenti in infrastrutture – soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale – è diretto al sud».

Fisco. «La riforma del fisco fa parte di quell’insieme di riforme che, sebbene non ricomprese nel perimetro delle azioni previste dal Piano, devono accompagnarne l’attuazione. La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee»

I tempi. «Tutto dipenderà da quanto saremo in grado di rispettare la tabella di marcia del piano, riducendo al minimo i ritardi. Le riforme previste nel piano sono accompagnate da indicazioni sulle tempistiche», ha concluso Draghi. «Approveremo un decreto legge già a maggio 2021, con gli interventi urgenti di semplificazione. Questo lavoro proseguirà in modo progressivo e costante fino al 2026».

Dopo le parole di Draghi, le dichiarazioni di voto. Scontati i sì di Pd, 5Stelle e Forza Italia («Sentiamo il suo governo come il nostro governo” ha dichiarato il capogruppo di FI alla Camera, Roberto Occhiuto). «Una volta capito cosa fare sulla sanità, occorre accedere al Mes», è tornato alla carica Luigi Marattin, deputato renziano e presidente della commissione Finanze della Camera. «E’ trascorso un anno e noi di Iv non abbiamo cambiato idea».

«Non abbiamo avuto il tempo di leggere il documento più importante della storia repubblicana», ha polemizzato in aula Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.  E’ normale votarlo a scatola chiusa? E i fondi per il terremoto sono spariti, 500 milioni per Roma ‘caput mundi’ sono pochi», ha aggiunto Meloni annunciando l’astensione. A risponderle la Lega, per bocca dell’onorevole Molinari. «Poco tempo, è vero, ma dettato dalla serietà di Draghi di impegnarsi a presentare il piano entro il 30 aprile».

Alle 16 la discussione si sposterà in Senato.

Una risposta a “Recovery, la replica di Draghi: “Il contributo del Parlamento è solo all’inizio”. Sì alla proroga del Superbonus, “ma andrà semplificato””

  1. Il dialogo non è finito qui: il contributo che il Parlamento può dare al piano è importante. Una collaborazione tra esecutivo e Parlamento è fondamentale, e lo sarà nei mesi a venire». Così il presidente del Consiglio questa mattina, alla Camera, ha aperto la sua replica sulla presentazione del Piano di Resilienza e Ripresa.
    ♦️ Queste le dichiarazioni di Draghi alla Camera dei deputati, il lavoro per il recovery è arrivato alla dirittura d’arrivo e dopo il voto e il passaggio al Senato andrà in Europa, tutto questo nei tempi stabiliti. Mi piace sottolineare che rispetto al precedente piano che si voleva consultare in una notte di dicembre e con una mega struttura di consulenti il cambio di passo checché se ne dica è evidente.

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