UN “ERGASTOLO” A SAN SALVARIO

Nato come centro di ritiro spirituale, diventa solo dal 1786 un istituto per minori (fra i 12 ed i 20 anni) che non hanno commesso reati chi aveva commesso reati non veniva portato in questi istituti, bensì nelle carceri comuni con gli adulti). La detenzione dura almeno sei anni, i minori lavorano dieci-dodici ore con una palla al piede, hanno cibo misero e vivono senza riscaldamento. Scoppiano varie epidemie. Il regolamento è estremamente rigido, l’isolamento dei «trattenuti» (Regie Patenti) è totale e le pene per i trasgressori consistono in catene, nerbate e isolamento, senza che sia diminuito l’orario di lavoro.

Dove attualmente sorge il complesso sportivo Ferruccio Parri, nel 1779 fu edificato l’Ergastolo, il primo istituto correzionale minorile torinese «pe’ giovani oziosi e discoli fu costrutto da Vittorio Amedeo III nel 1779 sui disegni dell’architetto Riccati» (Cibrario, p. 99).

Nel 1808 l’istituto viene chiuso dal governo francese, ma riapre con la Restaurazione nel 1814, con l’aggiunta di una sezione per adulti pregiudicati.

Nel 1836 l’edificio perde la funzione di struttura detentiva: i ragazzi sono trasferiti a Saluzzo per permettere la ristrutturazione dello stabile, in seguito destinato alle donne del sifilicomio del Martinetto e alle prostitute de “La Generala”.

Nel 1910 il sifilocomio viene chiuso e con poche ristrutturazioni l’edificio si trasforma in carcere militare, destinazione che conserva sino alla demolizione avvenuta negli anni Cinquanta.

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dal sito museoTorino

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