La buona politica.

MATTEO MARIA ZUPPI – 21 Ottobre 2021 – LA STAMPA

Pubblichiamo un capitolo del libro di Matteo Zuppi, in uscita oggi, intitolato «Fratelli tutti. Davvero». A cura di Caiano e Ulivi, con prefazione di Marco Belinelli e postfazione di Domenico Agasso, vaticanista de La Stampa (Effatà Editrice).

Nel capitolo quinto della “Fratelli tutti” c’è un bel riferimento alla differenza tra «populismo» e «popolare». Pare chiaro che, oggi, sono finite le ideologie cui eravamo abituati negli anni del fascismo, del nazismo o del comunismo, negli anni dei cosiddetti totalitarismi. Oggi ne rimangono dei surrogati e delle scorciatoie, come una bella schermata del computer che presenta un po’ di riferimenti generali, tanto per darsi una veste. Ma le ideologie sono un’altra cosa: esse avevano una forza attrattiva e una capacità di coinvolgimento umano al di là di ogni immaginazione, fino l’annullamento dello stesso «io» in favore dell’ideale. Abbiamo chiari davanti agli occhi alcuni avvenimenti e fatti, di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze, che avevano alle spalle un significato personale e collettivo straordinario. Oggi esistono solo dei riferimenti annacquati, con tutti i rischi che questo comporta, in primo luogo quello di creare delle identità a poco prezzo, con l’illusione di risolvere i problemi della gente, ma, spesso, con un grave impoverimento della politica stessa, usata per fini personali.

Nei paragrafi dell’Enciclica, nei quali si parla di populismo, si sottolinea la tentazione, presente sia nei progetti individuali sia in quelli di gruppo, di assorbire e di far proprie le paure della gente, alla ricerca di risposte facili e identitarie, che mettono in seria discussione la democrazia stessa. Papa Francesco indica la necessità di una politica alta, che viva la sua missione come atto di carità, e arriva fino a parlare di amore politico. Deve esistere. Se in politica non c’è l’amore, significa che prevarrà il calcolo o l’interesse. Per un gruppo o una categoria, è soltanto l’amore che fa andare oltre al proprio piccolo interesse. Solo chi porta avanti una politica disinteressata ha un vero amore politico e questo vale per tutti, non solo per il cristiano. Io penso che solo chi ha un amore disinteressato fa davvero anche il suo interesse! Chi fa politica davvero, anche con motivazioni e appartenenze diverse, viene provocato da Papa Francesco affinché viva il suo impegno come atto di amore, con grande senso di responsabilità e di attenzione al prossimo, nel tentativo di riuscire a dare delle indicazioni che valgano per tutti e sulle quali tutti possano ritrovarsi…

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