Non solo Ucraina: ecco quante e quali sono le guerre nel mondo

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La narrazione che riguarda i conflitti armati è spesso superficiale ed emotiva: a un eccesso di informazione su alcune guerre fa da contraltare il silenzio assoluto su tante altre. Proviamo dunque a saperne di più su cosa sta succedendo nel mondo, quali e quanti tipi di conflitti esistono, quali le cause e, soprattutto, quali le possibili soluzioni.

Le guerre nel mondo in corso in questo momento sono ben 59 e l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la tragica normalità. In questo articolo faremo un excursus sulle guerre nel mondo, analizzando l’andamento, le cause e le classificazioni dei conflitti. Per capire se è possibile un mondo senza guerre.

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Quante e quali sono le guerre nel mondo
Come vengono classificati i conflitti
Come mai facciamo la guerra

QUANTE E QUALI SONO LE GUERRE NEL MONDO?

Secondo quanto riportato da Armed conflict location & event data project (Acled), una organizzazione non convenzionale che si occupa di raccogliere dati non aggregati per monitorare i conflitti, al momento ci sono 59 guerre nel mondo.

Alcune di queste guerre vanno avanti da decenni e trovano le loro cause in lotte per il possesso di risorse strategiche, come molti dei conflitti che vessano il continente africano, altre nei giochi geopolitici delle potenze globali, come quelle in Afghanistan e Libia, altre ancora nei commerci di sostanze illegali, come la guerra dei Narcos in Messico. 

Secondo una classificazione piuttosto utilizzata (anche se poco indicativa) che suddivide le guerre in base al numero di persone che perdono la vita ogni anno a causa di essi, esistono tre categorie di conflitti: le guerre maggiori, le guerre, i conflitti minori. 

Conflitti principali

I conflitti principali o guerre maggiori, sono quelle guerre nel mondo in cui perdono la vita oltre diecimila persone ogni anno. Riporta Wikipedia che esistono al momento cinque guerre di questo tipo in corso nel mondo:

  • Conflitto in Afghanistan
  • Guerra civile in Myanmar
  • Crisi dello Yemen
  • Guerra russo-ucraina
  • Conflitto del Tigray, in Etiopia

Il conflitto in Afghanistan si è riacutizzato con l’abbandono del paese da parte delle truppe Nato e la riconquista del potere da parte dei talebani. Attualmente la guerra è combattuta fra un fronte conosciuto come Repubblica islamica dell’Afghanistan, che è espressione del vecchio governo assieme ad altre forze anti-taliban, e lo stato governato dai taliban. 

Oltre al numero elevato di morti – nel 2021 sono stati 40mila – il problema è la fame. Per un effetto combinato di guerra, cambiamento climatico, instabilità economica, pandemia e – soprattutto – le durissime sanzioni statunitensi, che più che colpire il governo dei Taliban hanno colpito la popolazione già stremata, si è generata una durissima carestia che sta mettendo in ginocchio il paese e lasciando milioni di persone senza cibo, in inverno. Più della metà della popolazione dell’Afghanistan vive al di sotto della soglia di povertà e deve affrontare una grave insicurezza alimentare.

Altrettanto grave e ancor meno considerato è il conflitto in Etiopia. Il paese arriva da tra decenni di lotte con la vicina Eritrea e al momento è sconquassata da lotte di potere interne e quasi due anni di devastante guerra civile che infuria nella regione del Tigré (o Tigray), la più settentrionale del paese. Il suo primo ministro, Abiy Ahmed aveva ricevuto il Nobel per la Pace nel 2019 per aver messo fine al conflitto con l’Eritrea, ma adesso è in prima linea nella guerra contro i l fronte di liberazione del Tigré, che vuole l’indipendenza della regione. Anche qui, tutto ciò va a braccetto con la siccità, raccolti falliti e inondazioni improvvise, dovute alla crisi climatica, con la fame estrema che sta aumentando nel nord e i combattimenti stanno bloccando la produzione alimentare.

Un’altra guerra di cui non sappiamo quasi niente, ma che va avanti dal 2015 a suon di migliaia e migliaia di morti all’anno, è quella in Yemen. Anche prima che i combattimenti scoppiassero all’inizio del 2015, lo Yemen era uno dei paesi più poveri del mondo arabo. Ora, quasi un decennio di guerra ha lasciato migliaia di morti e più di 4 milioni di persone sfollate. I combattimenti tra le forze della coalizione governativa e i ribelli Houthi nel paese continuano a danneggiare e sfollare le famiglie yemenite.

L’impatto del conflitto sulle infrastrutture del paese è stato devastante, con importanti rotte terrestri e aeroporti gravemente danneggiati. Un blocco sulla costa dello Yemen ha limitato la quantità di aiuti umanitari che entrano nel porto. 16,2 milioni di yemeniti sono in condizioni di insicurezza alimentare e i tassi di malnutrizione tra donne e bambini rimangono tra i più alti del mondo.

Infine c’è il conflitto in Myanmar. Tutto ha avuto inizio, perlomeno con riferimento alla storia recente, con il colpo di stato militare del 1 febbraio 2021, in cui Min Aung Hlaing, il comandante in capo delle forze armate del paese, ha ribaltato il governo democratico birmano e preso il potere. Le proteste che ne sono seguite, conosciute localmente come Rivoluzione di Primavera, hanno causato almeno 1500 morti fra i manifestanti e quasi 10mila persone detenute. 

Da queste proteste è scaturita una vera e propria guerriglia armata, portata avanti da una coalizione chiamata Forza di difesa del popolo che sarebbe la frangia armata del Governo di unità nazionale, ovvero una sorta di governo non riconosciuto, in esilio, che è ciò che rimane del vecchio sistema democratico…

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