Profughi ed emergenza umanitaria. Le ultime indicazioni del Commissario Curcio

Da Uncem – 16/03/2022

Importantissime le ultime indicazioni e notizie sull’emergenza sanitaria date oggi dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, in audizione al Comitato Schengen. Uncem le riassume, usando le sue parole.

Dei 47mila ucraini arrivati in Italia, il 50% è composto da donne, il 40% sono bambini e il 10% uomini. La maggioranza dei 47mila profughi arrivati in Italia è passata attraverso la frontiera slovena dal valico di Trieste e si è poi distribuita sul territorio in maniera autonoma. Le persone accolte nei sistemi di accoglienza strutturati sono soltanto circa 2mila-2.500. Gli altri si organizzano per proprio conto con un rapporto diretto con parenti, amici, conoscenti.

Nei prossimi atti normativi ci sarà un aumento dell’impegno finanziario destinato all’accoglienza dei profughi ucraini.
Il Dipartimento Protezione Civile fornisce alle Regioni un anticipo di 500mila euro immediatamente disponibile per eventuali esigenze, con le altre tranche rilasciate a fronte di una rendicontazione”. Ci sono, ha spiegato Curcio, “tre filiere nell’accoglienza: il sistema dei centri Cas-Sai e degli alloggi attivati dalle protezioni civili regionali, il terzo settore e la rete di accoglienza familiare. Questi numeri imponenti si reggono se metteremo in fila tutte le filiere”. Quanto alla governance, ha proseguito, il Dipartimento della Protezione civile è il coordinatore generale delle azioni; ci sono poi i presidenti delle Regioni che sono stati nominati commissari delegati e devono assicurare una gestione territoriale ed integrata, tenendo conto delle prefetture e dei sindaci su cui grava un peso enorme dell’accoglienza. Il terzo settore, inoltre, ha aggiunto, è poi essenziale, dobbiamo utilizzare al meglio lo spontaneismo offerto dai cittadini. C’è la famiglia che dice: ‘io voglio ospitare’ , ma deve esserci la garanzia che questo incontro avvenga secondo le regole del terzo settore.

Lavoriamo – ha detto Curcio – all’ipotesi di una sorta di sostegno alle famiglie che ospitano i profughi ucraini che, se vogliono rimanere, hanno necessità di un sostegno dal punto di vista economico. Stiamo immaginando una serie di ipotesi, sotto forma di assistenza al profugo, non alla famiglia. Dobbiamo evitare di mettere in piedi meccanismi che nascono positivamente ma che, se usati in modo spregiudicato, possono causare qualche problema.

Verrà fatto un censimento per i minori non accompagnati arrivati dall’Ucraina, nonché procedure per facilitare percorsi che ora si stanno facendo in modo molto affrettato. Su questo tema un ruolo importante lo riveste il tribunale dei minori e il sindaco. C’è, ha ricordato Curcio, un commissario delegato per i minori non accompagnati, il prefetto Ferrandino. Negli orfanotrofi ucraini non ci sono solo bimbi senza genitori ma anche con genitori indigenti che hanno scelto di affidare i figli a queste strutture. E’ un tema molto complicato e la nomina di un commissario ha proprio l’obiettivo di focalizzarlo.