Arrestata per corruzione la preside antimafia di Palermo, premiata da Mattarella: “Rubava cibo in mensa e tablet per gli studenti”

21 Aprile 2023

In manette anche il suo vice e una dipendente di un negozio di telefonini. Gli inquirenti: «La pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere»

Una delle più note esponenti dell’antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è stata arrestata dai carabinieri nell’ambito di una indagine coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise con le accuse di peculato e corruzione. Si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta, anche lui arrestato, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.

Nell’indagine è coinvolta anche una terza persona, Alessandra Conigliaro, la dipendente del negozio R-Store di Palermo che alla preside Lo Verde avrebbe regalato tablet e cellulari in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e in esclusiva, del materiale elettronico. In particolare la preside avrebbe messo in condizione la dipendente, pure lei ai domiciliari, di fare preventivi su misura a discapito di altre aziende sempre per acquisiti realizzati nell’ambito di progetti finanziati dal Pon o da enti pubblici. Tra questi, il finanziamento di 675mila per la scuola dell’infanzia, il progetto denominato «Stem», il progetto P.o. denominato «Edu Green» di 17.500 euro e il Decreto «Sostegni Bis» per le scuole.

Le intercettazioni e i filmati
Si sarebbe appropriata anche del cibo della mensa scolastica. A giugno scorso i carabinieri che la indagavano hanno intercettato la prima di una serie di conversazioni tra la donna e la figlia che provano che la dirigente si portava a casa gli alimenti, comprati con i fondi europei per gli alunni. Mentre lavorava in ufficio in compagnia della figlia, tra una pratica e l’altra, la preside impartiva alla ragazza indicazioni sugli alimenti da riporre all’interno di un sacchetto da portare a casa. «Questo me lo voglio portare a casa, questi me Ii voglio portare a casa … poi mettiamo da parte… poi vediamo cosa c’è qui … Ii esci e Ii metti qui sopra…» si sente nella intercettazione che risale al 15 giugno ed è uno degli esempi della gestione illegale della donna. «Il riso … lo metti Ii davanti alla cassettiera e per la cucina questo … benissimo … ora sistema sopra il frigorifero … questa cosa di origano mettila pure per casa … – spiegava – Quelle mettile in un sacchetto che non si può scendere. Il tonno mettilo qui sotto … poi lo portiamo a casa a Sferracavallo (la villa al mare della preside ndr)». Le parole della donna sono ulteriormente riscontrate dalle videocamere piazzate dai carabinieri che la mostrano riempire delle buste di alimenti presenti nell’ufficio di presidenza. Non solo. «Che è un nuovo Mac?», chiedeva la figlia alla donna. «Sì ora ce lo portiamo a casa», rispondeva la madre. «Anche in questo caso, così come già evidenziato in relazione agli iPad, – si legge nella misura cautelare – la genuinità delle conversazioni registrate fugavano ogni ragionevole dubbio sulle reali intenzioni della preside in ordine al nuovo Mac»…

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