Giorgio Parisi: «Così mi sono fatto scappare da sotto il naso un premio Nobel all’età di 25 anni».

di Giorgio Parisi – LA REPUBBLICA – 06 OTTOBRE 2021

«Dopo aver letto un lavoro di Coleman nel ’72 iniziai a riflettere. Un giorno, mentre facevo il bagno nella vasca della casa dei miei, mi concentrai sul problema»

Non sono mai riuscito a capire se farsi scappare da sotto il naso un premio Nobel all’età di venticinque anni sia qualcosa da raccontare con orgoglio o piuttosto uno di quei segreti un po’ vergognosi che sarebbe meglio dimenticare. Io propendo per la seconda ipotesi, ma dato che la storia è gustosa, la scrivo lo stesso.

Tuttavia bisogna fare uno sforzo per capire il contesto, altrimenti appare insipida.

Posizioniamoci alla fine degli anni sessanta. Il quadro sperimentale era chiaro: il protone, il neutrone e le altre particelle all’epoca note interagiscono fortemente tra di loro. In altri termini, se li facciamo collidere la loro traiettoria cambia notevolmente e ad altissime energie la loro collisione produce tante altre particelle.

È notevole che sono rarissime le collisioni in cui due protoni rimbalzano elasticamente, come due palle da bigliardo quando l’energia dell’urto è molto grande. La scarsità di queste collisioni si spiegava perfettamente in una teoria in cui il protone e il neutrone sono delle particelle composte: durante l’urto vanno letteralmente a pezzi e quindi non riescono a rimbalzare rimanendo interi…

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