Autonomi, dipendenti e disoccupati: fino al 31 dicembre per due milioni di famiglie scatta l’assegno ponte

CARLO GRAVINA – 29 Giugno 2021 – LA STAMPA

E’ il primo passaggio di un sussidio che dal primo gennaio diventerà universale: in questa prima fase l’erogazione sarà limitata ai nuclei con un Isee fino a 50mila euro

Sono quasi due milioni le famiglie che a partire dal prossimo primo luglio potranno fare richiesta dell’Assegno “ponte”, misura che anticipa di qualche mese il via libera all’Assegno unico e universale in calendario dal 1° gennaio 2022. L’Istat, in un recente report illustrato in Parlamento, stima che la platea potenziale di questo primo step del sussidio per tutti gli aventi diritto coinvolgerà il 5,5% delle famiglie italiane. Un numero sostanzioso, ma circoscritto, perché in questa fase la misura di sostegno che traghetterà le famiglie fino alla fine del 2021 riguarda solo chi non percepisce gli assegni familiari che interessano generalmente i lavoratori dipendenti. A percepire l’Assegno ponte (la dicitura completa è “Assegno temporaneo per i figli minori”) da luglio a dicembre 2021, quindi, saranno autonomi, soggetti inattivi, percettori di Reddito di cittadinanza e solo in piccolissima parte dipendenti che, per motivi di reddito, sono stati fino a questo momento esclusi dagli assegni. 

I calcoli. Così come espressamente previsto dai principi generali contenuti anche nella legge Delega che istituisce l’Assegno unico e universale, la misura transitoria sarà erogata esclusivamente in funzione del numero dei figli e dell’Isee. Una semplificazione importante, perché consentirà a ogni famiglia, conoscendo il proprio livello dell’Indicatore della situazione economica equivalente, di calcolare con estrema facilità l’importo che spetta ogni mese. Così come si evince anche dalla simulazione presente in pagina, gli importi dell’Assegno calano al crescere dell’Isee, per garantire un sostegno maggiore a chi ha più bisogno. Tuttavia, a differenza degli strumenti attualmente in vigore, il nuovo Assegno prevede somme che, seppur limitate, raggiungono livelli di Isee relativamente elevati, fino a 50.000 euro. Si tratta di un ulteriore elemento che va nella direzione dell’universalità, uno dei principi fondanti della riforma.

Gli altri aiuti. Tra le disposizioni presenti nella normativa approvata dal Parlamento, anche quella che prevede che potrà ricevere l’Assegno ponte anche chi già percepisce il Reddito di cittadinanza. In questo caso, però, vanno fatti alcuni importanti chiarimenti. I due strumenti, infatti, non si cumulano pienamente tra loro, perché dall’importo complessivo che sarà erogato nei confronti della famiglia oggetto della misura, verrà sottratta la quota del Reddito di cittadinanza che spetta in base alla presenza di figli. Le due prestazioni saranno erogate congiuntamente e il ricalcolo verrà fatto d’ufficio dall’Inps. L’Istituto nazionale di previdenza sociale calcola che l’importo medio totale che si ottiene sommando Reddito di cittadinanza e Assegno ponte va dai 724 euro con un solo figlio fino ai 1.525 in presenza di cinque o più figli. A questo punto, però, è importante fare un’ulteriore precisazione. Chi percepisce il Reddito di cittadinanza non dovrà fare alcuna domanda: l’importo dell’Assegno ponte sarà caricato automaticamente sulla carta utilizzata per il Reddito di cittadinanza. Le somme relative all’Assegno, inoltre, non saranno assoggettate ai vincoli specifici di spesa e di prelievo che caratterizzano il Reddito di cittadinanza. La carta sulla quale saranno caricati insieme i soldi del Reddito di cittadinanza e dell’Assegno ponte, quindi, distinguerà a livello contabile le due prestazioni erogate e consentirà di utilizzare senza vincoli quelle dell’assegno. Il decreto legge che contiene la misura ponte in vigore fino al 31 dicembre, inoltre, non abolisce nessuno degli strumenti che verranno inglobati a regime dall’Assegno universale (tra questi le detrazioni per i figli a carico, gli assegni al nucleo familiare e il premio alla natalità). Questo significa che l’Assegno ponte, fino a fine anno, è compatibile con le altre prestazioni a sostegno dei figli.